L’agenda dell’Ue nel 2012

Categorii: Interviu

de catre: Iuliana Anghel – Radio Romania International (17.01.2012)

L’agenda dell’Unione europea per il 2012 si delinea piena di importanti decisioni. La massima priorità delle istituzioni europee e, ovviamente, anche del Parlamento, è quella di contrastare la crisi economica e salvare l’Eurolandia, come ha spiegato per Radio Romania Internazionale l’eurodeputato romeno Petru Luhan – Gruppo Popolari Europei.

“Continuare il consolidamento fiscale, rafforzare il settore bancario tramite la ricapitalizzazione e proteggere la stabilità finanziaria dell’Ue. L’Unione ha bisogno di una voce comune e forte anche per il rinvigorimento economico. Ci sono, evidentemente, delle interdipendenze a livello europeo tra gli stati membri e, se l’economia di un certo Paese non funziona, allora anche le economie di altri Paesi sono lese”, spiega Petru Luhan.

Quindi servono misure e regole chiare per tutti gli stati, ma anche un sistema di sanzioni, spiega l’eurodeputato, al fine di evitare le situazioni avvenute in stati con problemi finanziari come la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, la Spagna, e, più recente, anche l’Italia.

Le rispettive situazioni erano dovute a misure governative nazionali, che invece non erano efficaci per quanto riguarda l’economia europea nel suo insieme. Cosicchè l’Unione proporrà un cosiddetto governo economico europeo per poter raggiungere gli obiettivi della Strategia Europa 2020, di cui l’eurodeputato ha ricordato alcuni.

“La crescita basata sulla conoscenza come fattore generatore di valore economico aggiunto. Verranno consolidate la coesione sociale e le opportunità, in un mondo in cui, al momento, l’innovazione fa la differenza. Finora abbiamo avuto una politica europea basata sull’allargamento, con le 12 new entry, Romania e Bulgaria comprese, intesa ad estendere il mercato unico europeo. Ora, il mercato ha raggiunto un certo livello di saturazione. Abbiamo infatti un potezionale di mercato più ampio e, per essere più competitivi a livello globale, cioè più competitivi degli americani, dei brasiliani, dei cinesi o dei giapponesi e, non in ultimo dei russi, serve una politica di coesione per tutto quanto significa sviluppo economico. E tentiamo di farlo attraverso una crescita economica basata sulla conoscenza. Un altro obiettivo riguarda lo sviluppo delle competenze all’interno di società favorevoli all’inclusione”, aggiunge Petru Luhan.
“La politica europea ha un forte carattere sociale. Acquisire nuove competenze in grado di favorire la creatività e l’innovazione passando, senza problemi, da un posto di lavoro all’altro. Saranno questi gli elementi essenziali in un mondo che offrirà più posti di lavoro in cambio di una maggiore capacità di adattamento. In un mondo globalizzato, i mercati sono in continuo cambiamento e, quindi anche le necessità sono in cambiamento”, ha detto ancora l’eurodeputato.

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